L’acido tartarico è uno degli acidi più importanti dei vini e dei mosti; con potassio e calcio, presenti in esso, si producono sali poco solubili che causano l’instabilità nel vino precipitando come sostanze cristalline. La stabilizzazione tartarica può essere ottenuta attraverso la rimozione parziale degli ioni potassio e calcio al di sotto dei valori di concentrazione che possono causare la cristallizzazione a bassa temperatura. L’utilizzo di resine permette questa rimozione parziale attraverso lo scambio cationico degli ioni potassi e calcio con lo ione H+.
Cos’è lo scambio ionico?
Lo scambio ionico è un’operazione unitaria in cui si manifesta il trasferimento di ioni tra due elettroliti oppure tra un elettrolita e un complesso. Spesso il termine è usato per denotare un processo di purificazione e decontaminazione di soluzioni contenti ioni ad opera di solidi polimerici o “scambiatori di ioni” di origine minerale o sintetica.
Tipici scambiatori di ioni sono: resine a scambio ionico che sono costituite da polimeri ad alta porosità ricchi di gruppi funzionali (il centro della reattività chimica della molecola). Gli scambiatori ionici si distinguono in cationici, anionici, e anfoteri a seconda che scambino rispettivamente ioni caricati positivamente, ioni caricati negativamente, o entrambi. Lo scambio ionico è un processo reversibile e lo scambiatore ionico può essere rigenerato ovvero caricato di ioni tramite lavaggi con soluzioni contenenti gli ioni stessi.