La vendemmia 2020 è partita con qualche giorno di anticipo rispetto al 2019. Se già qualche mese prima, in pieno Covid-19, si temeva molto la problematica della carenza di lavoratori stagionali provenienti dall’est Europa per la raccolta dell’uva, il problema sembra ora risolto grazie al fatto che alcune cantine hanno reperito del personale sul territorio nazionale e hanno richiamato i lavoratori stranieri anche da paesi a rischio, sobbarcandosi il costo dei tamponi e il soggiorno in strutture ricettive per la quarantena.

Al momento sono in pieno svolgimento le raccolte di Pinot e Chardonnay, avanti di qualche giorno nella maturazione. Da una prima analisi in base alle prime raccolte, si è notato che le uve, in generale, sono molto sane e bilanciate grazie ad un luglio ed agosto secco.
La Franciacorta sta vendemmiando in contemporanea con lo Champagne e ciò fa presagire un’annata molto promettente. Anche sui colli euganei è iniziata da poco la vendemmia e Vò, che è stato uno degli epicentri più colpiti dal Coronavirus, desidera riscattare la propria produzione; in questo territorio, infatti, da decenni, si coltivano varietà incrociate molto resistenti che hanno consentito di abbattere per circa l’85% i trattamenti fitosanitari.
In Umbria e Puglia le uve sono bellissime e la produzione si sta rivelando di ottima qualità.
A settembre sarà la volta delle varietà più tardive come il Sangiovese e il Cabernet.
Per ora le prospettive sono buone, si stima una produzione nazionale intorno ai 45 milioni di ettolitri, in calo di un 4% rispetto al 2019, con un testa a testa con la Francia.